martedì 27 agosto 2013

"Caledonia Man" e il poco promettente pugile Adem. Pionieri di sé stessi

1998 – Finale della Coppa del Mondo: Francia 3 – 0 Brasile. Questo è il punto di partenza della nostra avventura.
Il berbero Zidane alza la Coppa al cielo

Il mio primo ricordo calcistico è la rete allo scadere di Emmanuel Petit. La Francia è in festa, la gente prende il proprio gallo portatile e per la gioia lo spenna(sì, nella nazione dello Champagne ognuno porta con sé un gallo allo stadio). Però nonostante il grande gaudio nessuno schiamazza, perché in Francia sono un po’ tutti mimi e le persone preferiscono esultare facendo finta di scendere le scale. Al di là della facile ironia, quella finale la gioca da protagonista un tizio della Nuova Caledonia (nuova che?), il personaggio in questione è Karembeu (sì, quello con la moglie da urlo). Christian Karembeu però non canta la marsigliese, il bisnonno Willy arrivato in Europa dalla suddetta Nuova Caledonia fu oggetto di una mostra coloniale francese del 1931 come esponente di una fantomatica tribù di cannibali. L’orgoglio di Christian per le sue radici lo ha portato a questa drastica decisione. Atto ammirevole a mio avviso. Recentemente è uscita la sua biografia ed è un orgoglioso esponente del calcio oceanico nelle manifestazioni internazionali. Attualmente il nostro Christian lavora come talent scout per quel strano alsaziano con la passione per i bambini denominato Wenger.

Chrstian Karembeu

Christian Karembeu non è il solo. Il talentino Ljajic ha scatenato le ire di Sinisa Mihaylovic per non avere cantato l’inno serbo prima di un match. In Serbia non si tollerano atti di questo tipo, è un lampante scempio alla nazione. I media italiani hanno passato un po’ in sordina la notizia, preferiscono parlare della “Street Fight” fra Adem e Delio Rossi. “Ljajic non canta l’inno? È sempre il solito, non impara mai…” Le motivazioni dietro questo rifiuto sono invece più serie, il viola apparitene ad una minoranza islamica della Serbia, non prende parte al cerimoniale dell’inno perché i nazionalisti serbi hanno perseguitato il suo popolo. Ljajic ha perso la nazionale per questo. La scelta gli fa sicuramente onore.

Ljaijc alla vista di Delio "Tyson" Rossi
Il tizio con le treccine della Nuova Caledonia e il ragazzino che si è fatto picchiare da Delio Rossi, antieroi di chi mette in prima posizione le proprie radici. Prima di cantare l'inno vai a chiedere a tuo bisnonno se è stato rinchiuso in una cella da esposizione.

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